L’esito dell’assemblea dei soci di Tim odierna ci restituisce un’azienda con una governance più stabile e lascia presagire l’attenuarsi della conflittualità fra i soci più rappresentativi. Riteniamo che questo possa essere un primo segnale evidente della positività del ruolo che potrà giocare sempre più la presenza qualificata di Cassa Depositi e Presiti nel capitale di Tim. Ora occorre ridare davvero valore all’azienda, scommettendo sulla sua unicità e sull’integrazione verticale. Rilanciare Tim vuol dire scommettere sulle migliaia di professionalità presenti per troppo tempo considerate un mero costo. Questa azienda ha bisogno di rinnovarsi se vuole vincere la sfida della digitalizzazione. Come sindacato siamo pronti ad aprire un confronto serrato sul “valore lavoro” aziendale. La fase che sta vivendo il settore, e Tim in particolare, non è sicuramente delle migliori ma occorre davvero che Tim riprenda il ruolo che gli è connaturato nel trainare il comparto verso l’innovazione. Speriamo sia davvero finita l’epoca in cui il management aziendale era prevalentemente concentrato sul contenimento dei costi, e che riprenda invece a costruire un azienda in grado di guidare davvero l’approdo del Paese nell’era digitale. In questo senso non possiamo che valutare positivamente l’intervento della Cassa Depositi e Prestiti se si sostanzierà in un ruolo di stimolo per gli investimenti infrastrutturali e definitiva stabilizzazione del capitale societario.

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