Quello che doveva essere il cambio di Appalto di riferimento per il settore dei contact center in oursourcing dalla approvazione della legge sulla clausola sociale è diventato invece uno spettacolo indegno e vergognoso.

I drammi occupazionali vissuti fino al 2015 ad ogni cambio di appalto sono un brutto ricordo grazie alla clausola sociale, conquista del sindacato confederale dopo anni di battaglie, lotte, manifestazioni volte a rivendicare una norma di dignità per garantire tutela alle lavoratrici ed ai lavoratori operanti nel mondo degli appalti dell’assistenza e servizio clienti tramite contact center.

Dopo una “timidezza” iniziale negli anni scorsi, a partire dal 2019 si sono avviati ben 15 campi di appalto che hanno trovato la piena applicazione della clausola sociale, i circa 3mila lavoratori impattati tutti, nessuno escluso, hanno visto garantita la continuità occupazionale mantenendo invariati salario e diritti. Committenti dell’energia (ENEL, IREN, SORGENIA, ILLUMIA), della logistica (DHL), del settore bancario (ING), del settore automobilistico (BMW) si sono fatti garanti della continuità occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori operanti in appalto sui rispettivi servizi clienti, mettendo nelle condizioni le organizzazioni sindacali di poter contrattare con le aziende subentranti anche condizioni di miglior favore, andando oltre la clausola sociale.

Il cambio di appalto INPS sta invece tenendo col fiato sospeso oltre 3mila lavoratori in tutta Italia, di cui circa 200 in Calabria a Rende, il tutto nella superficialità d’approccio del committente INPS che tutto ha fatto tranne che farsi garante della difesa del diritto dei lavoratori di avere continuità nel cambio di appalto.

Non è accettabile che un committente pubblico come INPS possa far vivere da mesi nell’ansia e nella preoccupazione oltre 3mila lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini di questo paese. È indignante che si è riusciti ad operare con serenità con committenti privati ed invece si stanno riscontrando difficoltà pesantissime in un cambio di appalto pubblico.

Le beghe, le lettere e letterine che in questi giorni si stanno scambiando aziende uscenti ed aziende subentranti non ci interessano, pretendiamo che INPS si faccia garante della continuità occupazionale di oltre 3mila lavoratori italiani, e chiediamo al ministero di intervenire urgentemente sulla questione.

In questa situazione di incertezza e preoccupazione, per grave colpa di un committente pubblico, bene hanno fatto le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil ad indire lo sciopero per l’intero turno per domani 25 Ottobre.

Invitiamo le lavoratrici ed i lavoratori calabresi impattati dal cambio di appalto INPS ad aderire ni maniera massiccia allo sciopero e di partecipare al presidio di protesta presso la sede INPS di Cosenza in Piazza Loreto, per sostenere la convocazione del tavolo ministeriale e chiedere ad INPS di garantire la continuità occupazionale di tutto il personale interessato.

Senza la corretta applicazione della clausola sociale si rischia una vera macelleria sociale, e le responsabilità sono chiaramente in capo ad INPS. Il nostro conterraneo, il Presidente Tridico, che tante promesse ha fatto in giro per l’italia su questo cambio di appalto, smetta di stare a guardare inerme ed intervenga a garanzia di 3mila lavoratori, altrimenti cominci a valutare le proprie dimissioni.

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