Il Coordinamento unitario nazionale delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, esprime la massima solidarietà ai lavoratori dipendenti dall’’Accademia Santa Cecilia di Roma, che hanno aperto una vertenza contro la pretesa di ridurre unilateralmente l’organico. Pretesa che smantella di fatto la grande e gloriosa istituzione fondata nel 1585, che vanta “una specificità nella storia e della cultura musicale, fama internazionale, rilevanti capacità produttive e ricavi propri nonché un significativo e continuativo apporto finanziario dei soggetti privati”. Per questo ha attualmente il riconoscimento di Fondazione Speciale e ottiene un finanziamento specifico. Ma questo rende doppiamente incomprensibile la pretesa di ridurre il numero dei coristi. Il coro dovrà così utilizzare, di volta in volta dei coristi aggiunti, per mantenere alte le performances e non perdere lo stato di “speciale”. Una precarizzazione inaccettabile per motivi di bilancio, precauzionali, considerato il pareggio degli ultimi anni. Infatti, se questo avviene anche in tale ambito, il rischio di tenuta per tutto il settore liricosinfonico è evidente.

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