Accordo Almaviva Palermo.
Procedure licenziamento Comdata Pozzuoli e Padova.
Slc Calabria: la mobilitazione di settore unica risposta all’implosione del comparto.

Circa un mese Almaviva ha comunicato alle organizzazioni sindacali l’avvio del percorso di societarizzazione del sito di Palermo, cedendo ad una Newco, interamente controllata dalla stessa Almaviva, tutti i 3.400 lavoratori del sito.
Tutto questo avveniva in concomitanza della scadenza di un accordo che aveva previsto un pesante sacrificio salariale per i lavoratori, cui venivano bloccati 4 scatti di anzianità ed il TFR per 12 mesi, a fronte dell’impegno, da parte di Almaviva, di salvaguardare occupazione e rilanciare, attraverso investimenti, il sito di Palermo.
Come Slc Cgil Calabria, in quella occasione, avevamo chiaramente denunciato come la minaccia di societarizzazione, non fosse altro che un ulteriore ricatto nei confronti dei lavoratori, al solo fine di ottenere una proroga per quell’accordo.

Ieri, le segreterie territoriali e le Rsu hanno deciso, a maggioranza, di prorogare per 2 mesi questo accordo per tentare nel frattempo di organizzare un tavolo coi committenti alla ricerca di soluzioni alternative.

Riteniamo che bene abbia fatto la Slc di Palermo a non sottoscrivere quell’accordo.

Questa proroga, come l’accordo sottoscritto un anno fa non risolve il problema, ma è solo un comprar tempo con i soldi dei lavoratori.

Serve un intervento legislativo chiaro nel settore che renda obbligatorio il rispetto delle tabelle ministeriali sul costo del lavoro per committenti pubbliche e private. Le istituzioni mettano da parte i Twitter di solidarietà e facciano in modo di rendere esigibili e non eludibili le leggi esistenti sul settore dei Call center in outsourcing.

La vertenza di Palermo non è una vertenza territoriale, lo dimostrano le crisi contestuali di Comdata a Pozzuoli e Padova, è l’ennesimo focolaio di una bomba che sta per esplodere in tutta Italia per l’intero settore cui bisogna dare una risposta ferma e decisa. La mobilitazione del settore non è più rinviabile, l’esigenza di una forte protesta di comparto a sostegno delle nostre rivendicazioni è ora più che mai necessaria.

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