In data odierna si è svolto a Roma l’incontro tra la presidenza dell’INPS, le aziende uscenti e quelle subentranti dell’appalto di Call Center e le OO.SS in seguito alla nostra richiesta del 13 settembre u.s. Le OO.SS confederali hanno ribadito gli avanzamenti raggiunti durante l’incontro del 13 u.s., ovvero la disponibilità della RTI subentrante al mantenimento di tutte le condizioni economiche e normative e l’assorbimento del perimetro impattato, comprendente i lavoratori in appalto ed in subappalto che abbiano maturato 6 mesi di servizio continuativi alla data di stipula del contratto con INPS. Come SLC-CGIL abbiamo inoltre ricordato, come elemento di avanzamento, la disponibilità della RTI a mantenere l’occupazione anche per i lavoratori interinali che abbiano maturato anch’essi 6 mesi continuativi. Riguardo al perimetro, però, le OO.SS. confederali hanno invitato le aziende uscenti e subentranti a trovare una soluzione di buon senso anche per quelle persone che, per vari motivi, non abbiano i requisiti dei 6 mesi continuativi alla data della contrattualizzazione, così come avvenuto sino ad ora in tutte le altre clausole sociali sino ad ora realizzate. Purtroppo dobbiamo rimarcare come anche dall’incontro odierno la vera grande criticità rimanga quella legata alla dislocazione di alcune sedi. Sia su Bari e Roma, dove le aziende subentranti hanno già sedi proprie, che su Napoli, dove invece Comdata doveva scegliere una sede ex novo e per la quale aveva preso un impegno ministeriale a reperirla nell’area metropolitana, dobbiamo registrare invece scelte che porteranno i lavoratori a doversi sobbarcare un aggravio chilometrico davvero oneroso. Come SLC-CGIL non possiamo che ribadire la nostra profonda preoccupazione per queste scelte. Stiamo parlando di una platea lavorativa molto spesso composta da part-time a 4 ore, che per raggiungere un reddito dignitoso deve svolgere, legittimamente, un secondo lavoro part-time. Scelte logistiche avventate possono mettere davvero in discussione la situazione materiale di molte lavoratrici e lavoratori. Accogliamo naturalmente l’invito del Presidente dell’INPS a lavorare per trovare soluzioni che attenuino il più possibile i disagi logistici e salariali anche attraverso l’aumento delle ore lavorate, ma sbaglieremmo se tacessimo che il rischio grosso che stiamo tutti quanti correndo è che molte persone si troveranno alla fine nelle condizioni di dover rinunciare ad un lavoro al quale hanno dedicato passione e professionalità. La possibilità più che teorica di raggiungere un buon accordo sulle condizioni di passaggio non fa che aggravare le nostre perplessità. Sarebbe un peccato se alla fine di questo percorso dovessimo constatare come la clausola sociale sia perfettamente riuscita ma molti lavoratori non hanno comunque potuto mantenere il proprio posto di lavoro. Senza abdicare al ruolo centrale di tutela di tutti i lavoratori coinvolti attraverso la contrattazione, non mancheremo nei prossimi giorni di rimarcare in tutte le sedi opportune il rischio che si sta correndo. Le OO.SS confederali e Comdata si incontreranno entro la prima decade di ottobre per continuare il confronto.