Nella tarda serata di giorno 8 febbraio 2018 è stata unitariamente siglata un’ipotesi di accordo per la riorganizzazione del Recapito della funzione PCL.
Un intesa molto complessa e articolata, che contiene all’interno del documento nuove regole organizzative finalizzate ad attutire il lento, ma inesorabile, calo dei volumi della corrispondenza tradizionale e per fronteggiare, al meglio, le sfide sempre più stringenti che il mercato postale ci impone a seguito alla completa liberalizzazione del settore. La vera novità è costituita dalla grande espansione, anche nel nostro Paese, seppur in ritardo rispetto agli altri Paesi europei e mondiali, del mercato dell’e-commerce, divenuta una realtà commerciale con la quale dobbiamo, giocoforza, confrontarci se vogliamo salvaguardare e possibilmente incrementare i livelli occupazionali nell’ambito di Poste Italiane. Una realtà, quella del mercato elettronico, che attira milioni di clienti e numerose aziende, sia di service che di vendite online, che si stanno attrezzando (vedi Amazon) e che potrebbero in breve tempo mettere all’angolo il nostro recapito. Proprio per non farci trovare impreparati e per scongiurare tale pericolo, abbiamo faticosamente ricercato una non facile intesa per riorganizzare e ammodernare tutto il settore.
In tale contesto è stata richiamata la necessità di provvedere alla rivisitazione dell’intera filiera, mettendo mano all’adeguamento degli stabilimenti e della rete logistica; tutto ciò per supportare al meglio lo sforzo di presidio del mercato. C’è un chiaro impegno tra le parti ad incontrarsi entro il 30 marzo p.v., successivamente all’imminente presentazione del Piano Industriale, per completare il
progetto di riorganizzazione dei segmenti mancanti degli stabilimenti, della logistica e sulla formazione.
Atro punto politico molto importante riguarda il piano d’investimenti allegato all’intesa. Questo formerà oggetto di un apposito incontro, sempre a valle della presentazione del Piano d’Impresa, per declinare nel dettaglio il piano di realizzazione degli investimenti, diretti non solo a nuove dotazioni e strumentazioni di lavoro più performanti, ma anche volti all’estensione di piattaforme digitali, in termini di offerta, rivolte alle Piccole e Medie Imprese. Proprio sull’impegno aziendale ad investire risorse su questi elementi di sviluppo, che abbiamo ritenuto indispensabili ed imprescindibili per l’intero progetto, verrà posta l’attenzione dei prossimi mesi. Senza questi elementi concreti non ci potranno essere i risultati attesi.
Abbiamo inoltre preteso, sempre nell’ambito della premessa del testo, l’enunciazione di precisi impegni aziendali, volti al consolidamento dell’unicità aziendale, sottolineando con forza il concetto della One Company, per scongiurare e contrastare sciagurate future volontà di eventuali scorpori e spezzatini annunciati in passato. Altra delicata questione è l’aver condiviso e sottoscritto L’Avviso Comune tra le parti; infatti, a seguito della completa liberalizzazione del mercato dei servizi postali, abbiamo ritenuto necessario che venga avviato un percorso per rivedere la quota di finanziamento per il servizio universale svolto da Poste Italiane. Ciò è indispensabile per rilanciare la capillarità del servizio su l’intero territorio nazionale, mantenendo e consolidando il rapporto con i cittadini e fornendo, perché no, anche un
adeguato “servizio sociale”, comprese le numerose piccole comunità locali di cui e costituito il tessuto sociale del nostro Paese.
L’ipotesi di accordo raggiunto s’inserisce in questo complicato scenario ed ha il suo caposaldo nella rimodulazione organizzativa delle linee di recapito per rispondere alle richieste di una clientela sempre più attenta ed esigente, sia in termini di qualità che di tempestività nelle consegne.
Il prodotto postale verrà accuratamente selezionato proprio in base agli “sla” di consegna affinché si possano mantenere alti i livelli di qualità in precedenza accennati; per questo motivo sono state introdotte forme di flessibilità remunerata nella prestazione del portalettere.
Il caposaldo dell’accordo sottoscritto si fonda sulla previsione di due linee di recapito: una più standardizzata, nella propria prestazione lavorativa, denominata “Articolazione di Base” e che veicolerà, prevalentemente, prodotto lento (J+4), ed una linea più veloce denominata “Linea Business”, che recapiterà quotidianamente corrispondenza ad alto valore aggiunto (J+1 e pacchi), che opererà con una maggiore flessibilità nell’ambito della propria prestazione lavorativa.
E’ stato, inoltre, previsto un articolato capitolo di Relazioni Industriali con la descrizione di una minuziosa e precisa procedura di azioni da mettere in campo per monitorare tutte le fasi dell’implementazione del nuovo modello che sarà sperimentato, per il momento, nei territori non ancora implementati dal precedente progetto, datato 25 settembre 2015, in modo da poter intervenire tempestivamente in caso di disfunzioni e disservizi.
A corredo dell’accordo è stato aggiunto un importante capitolo che riguarda le Politiche Attive del Lavoro; questo prevede, per il momento e solo nell’ambito della funzione PCL, una trasformazione per circa 900 lavoratori con contratto a tempo parziale in Full-time, entro il 2020, con una cadenza di 300 trasformazioni annuali. Sono previsti, inoltre, almeno 200 trasferimenti nell’ambito della mobilità volontaria nazionale, da effettuarsi entro il 31/12/2018, attingendo dalle graduatorie in essere alla data del 31/12/2017.
Sempre nell’arco del 2018 si procederà all’assunzione di 1000 lavoratori FTE che abbiano prestato lavoro a tempo determinato (CTD) per Poste Italiane. I criteri e le modalità operative di quanto sopra previsto per le Politiche Attive del Lavoro saranno definite nell’ambito di specifici incontri, tra le parti, che dovranno concludersi entro marzo 2018.
Sono previsti anche passaggi e valorizzazioni professionali per tutto il personale di PCL coinvolto dai processi riorganizzativi.
In ultimo, ma non meno importante, l’impianto prevede che entro il 15 marzo le Parti si incontreranno per individuare una soluzione alle tematiche occupazionali dei dipendenti delle Agenzie di Recapito e di un percorso di consolidamento dei dipendenti ex CTD o interinali/somministrati riammessi in servizio, in virtù di un provvedimento giudiziale favorevole non ancora passato in
giudicato. L’ipotesi d’intesa sottoscritta dovrà ora, nel suo complesso, essere sottoposta al vaglio ed alla votazione, per l’eventuale approvazione secondo quanto definito dal Testo Unico sulla rappresentanza/rappresentatività, delle 2200 RSU di Poste per sancirne la validità Erga Omnes. Successivamente dovrà essere l’Azienda, in tutte le sue articolazioni di PCL, a rendere funzionale ed esigibile quanto sottoscritto con le OO.SS. .

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