Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni: il Ministero deve farsi garante delle leggi dello Stato. Non è tollerabile che ad eludere la clausola sociale siano attività di contact center legate a commesse pubbliche.

Dopo 4 giorni di sciopero, con l’adesione massiccia dei lavoratori delle attività di contact center di Anac e Comune di Roma, il silenzio delle istituzioni ed in particolare del Ministero del Lavoro è diventato oramai non più tollerabile. Per queste ragioni le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni indicono una ulteriore giornata di sciopero per giorno 24 Settembre con contestuale presidio sotto la sede di Via Vittorio Veneto del Ministero del Lavoro.

Da Venerdì 18 a Lunedi 21 Settembre, i servizi di Contact Center di Anac e Comune di Roma sono risultati irraggiungibili per l’utenza, le lavoratrici ed i lavoratori di Roma e Crotone operanti sui servizi in questione hanno dato dimostrazione ferma e convinta di non voler subire riduzioni né in termini salariali nè di diritti, a causa della applicazione di un CCNL diverso da quello delle Telecomunicazioni, che è il contratto collettivo maggiormente rappresentativo per il settore dei contact center.

Ma soprattutto è proprio sul CCNL delle Telecomunicazioni che il Ministero del Lavoro ha costruito già dal 2017 le Tabelle del “Costo medio orario per il Settore dei Call Center” che segnano un indiscutibile riferimento di legge per le gare di appalto di tale tipo di servizi.
Ma nonostante ciò la gara Consip, sotto il cui cappello si inquadrano i cambi di appalto di Anac e del Comune di Roma ha assegnato al Consorzio Leonardo le attività di Call Center ad un costo orario di 0,37 centesimi minuto con il Contratto Multiservizi, quindi ben al di sotto dei 0,43 centesimi stabiliti dal Ministero del Lavoro con il riferimento del CCNL TLC.

Già ad Ottobre 2019 denunciammo tale situazione ai Ministeri competenti ma il nostro appello, ripetuto nei mesi successivi, è rimasto inascoltato.

Ed ora i primi lavoratori a pagare questa grave noncuranza sono quelli impegnati sui servizi di Anac e del Comune di Roma. E migliaia di altri potrebbero aggiungersi nei prossimi mesi.
Il sindacato confederale considera inaccettabile un passo indietro rispetto a quanto consolidato in questi 2 anni attraverso l’esercizio di una sana contrattazione nella applicazione della L.11/2016 più comunemente conosciuta come “clausola sociale nei contact center”.

Quella legge, raggiunta grazie ad una battaglia di dignità messa in campo dalle scriventi organizzazioni sindacali, e sostenuta con forza dalle lavoratrici e dai lavoratori si basa su un semplicissimo e quanto mai ineludibile principio: “in caso di cambio di appalto i lavoratori vengono assunti dal nuovo appaltante mantenendo le condizioni contrattuali preesistenti”.

Le “condizioni contrattuali” sono composte dal salario e dai diritti, conquistati in anni di lavoro svolto con serietà professionalità ed abnegazione. Livello contrattuale, scatti di anzianità, tutele derivanti dall’art.18 pre Jobs Act, e le differenze retributive e normative derivanti dalla applicazione di un altro CCNL diverso da quello delle Telecomunicazioni, non sono componenti indifferenti per il futuro dei lavoratori.

Tutte condizioni già garantite in oltre 30 cambi di appalto con relative sottoscrizioni di accordi sindacali hanno ottenuto garantito la piena e corretta applicazione della clausola sociale per circa 8mila tra lavoratrici e lavoratori coinvolti in cambio di appalto nell’ultimo biennio.
Non è accettabile che proprio le attività pubbliche legate alla “Gara Consip Contact Center” possano far ripiombare il settore dei Contact Center indietro di anni con drammi sociali ad ogni nuova aggiudicazione. Il Governo, Consip, Comune di Roma, Anac non possono e non devono permettere che ciò accada.

In particolare sollecitiamo e richiediamo con forza un intervento autorevole del Ministero del Lavoro che faccia garantire la corretta applicazione della clausola sociale, nel rispetto delle leggi, delle circolari e delle direttive da esso stesso emanate.

Le Segreterie nazionali, non avendo avuto alcun riscontro a tutte le sollecitazioni poste nei confronti degli enti proposti, indicono

SCIOPERO PER L’INTERO TURNO DI GIORNO 24 SETTEMBRE

per le attività di Contact Center legate a Comune di Roma e Anac.

Si invitano le lavoratrici ed i lavoratori interessati a partecipare al sit-in di protesta che si terrà, nella stessa giornata, a partire dalle ore 10.00 sotto la sede del Ministero del Lavoro.

Roma 22 settembre 2020

LE SEGRETERIE NAZIONALI
SLC-CGIL FISTel-CISL UILCOM-UIL UGL-TELECOMUNICAZIONI

Gara Consip contact center – proclamazione sciopero e presidio MdL

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