Le Segreterie Nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Informazione e Libersind-Confsal hanno incontrato l’Amministratore Delegato e il Direttore Generale della Rai assistiti dalla Direzione del Personale. L’AD, anticipando che sarà disponibile a proseguire il confronto con maggiore dettaglio successivamente alla sua audizione presso la Commissione Parlamentare di Vigilanza, ha inquadrato i punti principali del Piano Industriale:  La costituzione delle nuove direzioni orizzontali per razionalizzare lo sviluppo dei contenuti.  La costituzione di una testata multipiattaforma per uno sviluppo dell’informazione su tutti mezzi, considerando  il web centrale e immediato per la diffusione dell’informazione.  La volontà di riportare più produzioni possibili all’interno della Rai, provvedendo a saturare tutti i centri di produzione.  Investire in tecnologia e formazione.  Riorganizzare i canali, con accorpamenti e diffusione su alcune piattaforme per dei canali. Premettendo che le segreterie nazionali si sono riservate ulteriori valutazioni successivamente alla lettura del Piano Industriale, hanno espresso alcune considerazioni su quanto esposto e su quanto è stato riportato dai media. Il Piano sembra intervenire dando la giusta direzione su alcuni elementi importanti:  la definizione di un diverso modello organizzativo e gestionale, sia per l’ ideazione che per lo sviluppo del prodotto;  la volontà di valorizzare il web;  l’idea di riportare il lavoro pregiato all’interno;  la piena utilizzazione dei centri di produzione e delle sedi regionali;  una revisione e riorganizzazione dei canali. Preoccupa però:  il proliferare di direzioni, in un contesto in cui proprio i troppi riporti ed i troppi centri di direzione, oltre a costituire un costo, sono elemento di disfunzionalità e di burocratizzazione.  L’assenza di una chiara prospettiva di rilancio per la Radio e l’assenza di una idea compiuta per la rete (Rai Way).  La mancanza di una chiara prospettiva di sviluppo per Rai Com. e Rai Pubblicità.  L’assenza di una chiara risposta sulle risorse a disposizione per dare respiro ad un Piano che dovrebbe prevedere molti investimenti. Infine, le segreterie nazionali hanno stigmatizzato quanto avviene nella realtà, chiarendo che quanto si pratica in azienda è totalmente diverso da quanto si annuncia nel Piano, nello specifico:  La rigidità e la lentezza della discussione sul reintegro d’organico, soprattutto in area produttiva.  La dismissione di mezzi anacronistici senza però prevedere l’investimento in nuovi mezzi.  La lentezza e l’unilateralità con cui si sta provvedendo ad applicare il contratto sottoscritto il 28 febbraio 2018. Testo che se fosse rapidamente e correttamente attuato, proprio per la previsione di sviluppi professionali e la creazione di nuove figure (web, digitale e ideazione), accompagnerebbe quella evoluzione connaturata al Piano Industriale.  Progetto di digitalizzazione della Teca Tutti elementi che in queste settimane stanno dando vita a molte vertenze sull’intero territorio nazionale (es: Torino, Napoli, Gasip, Abbonamenti, Trieste etc). Infine Salini, cogliendo gli elementi di preoccupazione, ha espresso la disponibilità a proseguire il confronto col sindacato sull’insieme delle tematiche che riguardano il Piano Industriale, anche rendendosi disponibile a chiedere, per le questioni riguardanti Rai Way, la presenza al confronto dell’AD della consociata. Nei prossimi giorni, parte sindacale, anche a fronte di una puntuale lettura del Piano Industriale (l’azienda si è impegnata a consegnarlo in tempi brevi), preparerà anche formale richiesta d’incontro alla Commissione Parlamentare di Vigilanza al fine di esprimere il proprio parere.

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