Grazie anche agli interventi di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, insieme a Confindustria RadioTV e alla Fnsi il Tar del Lazio ha respinto il ricorso che avrebbe sospeso gli effetti del decreto direttoriale del Mise del 25 febbraio scorso. Il secondo acconto del 40% dei contributi pubblici spettanti alle emittenti radiotelevisive locali perciò viene sbloccato e dunque il settore avrà finalmente l’attesa iniezione di liquidità che permetterà di scongiurare nuove dichiarazioni di crisi e di corrispondere spettanze economiche dovute ai lavoratori ma congelate. Tutto questo ancora non basta. Per normalizzare il settore e rendere disponibili al più presto, oltre al saldo del 2016, anche i contributi stabiliti per il 2017 e per il 2018 occorre mettere in atto tutte le iniziative necessarie nei confronti del Mise. In particolare il regolamento deve assicurare la certezza delle graduatorie rimuovendo ogni ragione di contenzioso. A nostro avviso però dovrebbe introdurre tra i requisiti di accesso anche l’effettivo pagamento delle retribuzioni e l’applicazione del Ccnl di settore stipulato dalle OO.SS. comparativamente più rappresentative

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