Si è svolto il primo incontro, presso la sede di Assolombarda a Milano, tra le segreterie nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, le rsu delle aziende coinvolte e la RTI assegnataria dell’appalto composta dalle aziende Comdata e Network Contact. Un primo incontro interlocutorio che ha dato le prime importanti risposte che danno serenità e tranquillità ai lavoratori coinvolti nel cambio di appalto, ma sono emerse alcune criticità importanti che saranno oggetto di trattativa e discussione, anche con il diretto coinvolgimento del committente.

Per quanto riguarda il cambio di appalto della commessa INPS la Calabria è impattata per 187, tra lavoratrici e lavoratori, della sede Covisian di Rende che dovranno transitare in Comdata che ha sede a pochissimi kilometri di distanza.

CONDIZIONI DI PASSAGGIO

Le aziende subentranti hanno dichiarato la volontà di applicare le seguenti condizioni per il passaggio.

  • PER GLI OPERATORI: passaggio in totale continuità con il mantenimento del profilo orario, scatti di anzianità, livello, art.18 pre JobsAct;
  • PER I TEAM LEADER: passaggio in totale continuità con il mantenimento del profilo orario, scatti di anzianità, livello, art.18 pre JobsAct. Le aziende subentranti si riservano la valutazione sul mantenimento della mansione a seguito colloquio di verifica.
  • PER LO STAFF. Per le figure di coordinamento e responsabilità legati alla commessa, subentranti si impegnano a valutarne passaggio a seguito di colloquio individuale di verifica.

Per quanto riguarda altre tipologie contrattuali, le subentranti dichiarano:

  • PER GLI APPRENDISTI: passaggio a eguali condizioni considerando i lavoratori in apprendistato quali lavoratori assunti a tempo indeterminato;
  • PER I SOMMINISTRATI/TEMPI DETERMINATO: pur non rientrando nella procedura di clausola sociale, le aziende subentranti si sono rese disponibili a valutarne le modalità di assorbimento.

Ovviamente la condizione dichiarata “essenziale” per essere oggetto di passaggio è la permanenza di 6 mesi continuativi sulla commessa, a ritroso dal 2 di Agosto, e pertanto a partire dal 2 di febbraio.

Per tutti coloro che siano stati inseriti sulla attività dopo il 2 di Febbraio, le aziende subentranti si riservano una valutazione sulla base di volumi e numero di addetti complessivamente passati.

CONSIDERAZIONI

Riteniamo positivo che già dal primo incontro siano state smarcate positivamente le questioni sindacali ed espresse in maniera chiara e senza ambiguità le condizioni di passaggio in piena continuità occupazionale e con il riconoscimento di tutti i diritti a parità di condizioni salariali.

Ci sono però alcune questioni che vanno risolte perché non sono di poco conto, nello specifico:

  • QUESTIONE SEDI. Seppur per quel che riguarda la Calabria il cambio di sede non ha alcun impatto sui lavoratori (anzi forse addirittura la nuova sede, non solo è a pochi kilometri di distanza, ma presenta meno criticità della attuale), in altri territori non è così. Con serietà, senso di responsabilità, per la difesa del principio di territorialità nella clausola sociale, anche noi con forza richiediamo alle aziende subentranti di rivedere la scelta della sede nel territorio napoletano che impatta centinaia di lavoratori.
  • QUESTIONE “6 MESI”.  Non si può non tener conto che le modifiche legislative introdotte dal precedente governo hanno fatto impennare il traffico a partire dallo scorso Aprile 2019, e che le aziende che lavoravano l’attività per rispondere a questo innalzamento di volumi hanno dovuto riqualificare e/o inserire nuovo personale sulla commessa INPS. La data del 2 Agosto cui si fa riferimento (firma del contratto) per far decorrere i 6 mesi di permanenza nella commessa va rivista sicuramente. All’atto del passaggio e cambio di appalto questi lavoratori avranno superato tranquillamente i 6 mesi di attività sulla commessa INPS.
  • STAFF LEGATO ALLA COMMESSA. Pur comprendendo il principio che sono le aziende a decidere la propria organizzazione verticistica e gestionale, non possono essere penalizzati i lavoratori con funzioni di Staff, anche a loro va data la possibilità di mantenere l’occupazione a parità di salario e diritti. Così come per i Team Leader, le aziende subentranti dovrebbero garantire continuità occupazionale anche alle figure di staff legate all’attività.

Come Slc Cgil Calabria, condividiamo pienamente le preoccupazioni espresse e le rivendicazioni delle segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, e riteniamo corretto aver richiesto un incontro direttamente al Presidente dell’INPS, per richiamare a responsabilità la committenza sulle “criticità” emerse nel corso di questo primo incontro.

La clausola sociale è uno strumento fortemente voluto dal sindacato confederale, proprio per superare i drammi occupazionali che avvenivano prima di questa norma ad ogni cambio di appalto. Il senso della norma è quello di dare continuità occupazionale alle lavoratrici ed ai lavoratori, e che spesso con contratti part-time involontari e salari bassi derivanti dalla tipologia contrattuale in essere, anche la questione “sedi” a distanze kilometriche considerevoli o prive di collegamenti agevoli possono rendere “traumatico” il passaggio di azienda, se non addirittura costringere gli stessi a rinunciare al passaggio.

Questo non può accadere e non può essere permesso, ed il fatto che non riguarda il nostro territorio non può essere una questione di minore importanza. Non può essere creato un pericoloso precedente. Ci è chiaro che Marcianise è in provincia di Caserta, e non è Napoli, così come conosciamo bene la geografia della Calabria e Cosenza non è Lamezia, non è Crotone, non è Corigliano!!!

CONSIDERAZIONE FINALE. EX GETEK, una ferita aperta da sanare per la città di Crotone!!!

Infine una considerazione importante, anzi una rivendicazione chiara rivolta ad un importante committente pubblico. Anni fa, prima della conquista da parte del sindacato confederale della “clausola sociale”, quando ad ogni cambio di appalto ci trovavamo a dover affrontare drammi occupazionali e sociali, dove le aziende che perdevano la commessa licenziavano e le aziende che acquisivano attività che assumevano, la città di Crotone ha vissuto un dramma occupazionale con la vertenza “GETEK”.

L’azienda perse l’appalto INPS e licenziò decine di persone. Fosse accaduto oggi, con la clausola sociale questo sarebbe stato impedito!!!

Visto l’impennata di lavoro che le attività legate alla commessa INPS hanno avuto ed avranno, tenuto conto che il servizio fornito è una eccellenza nel mondo dei customer, non dimenticando che INPS è un committente pubblico, considerato che nel bando INPS sono garantiti anche importanti subappalti, chiediamo terminata la procedura di clausola sociale e garantiti tutti i livelli occupazionali attualmente in essere, ad INPS di farsi garante di un impegno sociale per la Città di Crotone e per poco più di 50 sui “figli” che allo scorso cambio di appalto sono stati espulsi dal circuito produttivo a causa di una scellerata gestione del cambio di appalto. Chiediamo con senso di responsabilità, garantiti gli impegni previsti dalla legge, di sanare una grave colpa che INPS ha verso la Città di Crotone e poco più di 50 lavoratori.

INPS non si dimentichi che ha un debito nei confronti di queste lavoratrici e lavoratori!!! Noi non lo abbiamo dimenticato, la Città di Crotone non lo ha dimenticato.

È l’occasione giusta per ridare dignità ad una Città devastata da crisi occupazionali, per ridare occupazione e speranza a quelle lavoratrici ed a quei lavoratori abbandonati, anni fa, da una commessa pubblica di un Ente dello Stato.

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