Era il 21 Novembre del 2014, migliaia di lavoratori da tutta Italia quella notte invasero le strade di Roma per raggiungere Piazza del Popolo per quella che chiamammo “La Notte Bianca dei Call Center”. Quella notte nella nutrita e folta delegazione calabrese c’erano anche lavoratrici e lavoratori di Call&Call Locri, a colorare e riempire le vie della capitale. Ma quella notte scolpita nella mente di ogni lavoratore che vi abbia partecipato, è solo una delle tante manifestazioni di protesta a sostegno della rivendicazione sindacale per la clausola sociale nel settore call center.


Ora, anche i lavoratori calabresi hanno toccato con mano gli effetti positivi di quella norma di dignità che il sindacato confederale ha ottenuto dopo tante lotte e manifestazioni.


E’ stato raggiunto infatti un importante accordo tra le segreterie nazionali e territoriali di Slc, Fistel e Uilcom che ha messo in sicurezza 834 lavoratori italiani di cui 220 a Locri.

A seguito della aggiudicazione della gara Enel da parte dell’Ati System House-System Data Center per il lotto di Locri, si sono espletate le procedure della clausola e il prossimo 16 Ottobre tutti i lavoratori oggetti di clausola passeranno alla nuova azienda ad invarianza sia salariale che di diritti acquisiti. Nello specifico grazie a questo importante accordo sindacale i lavoratori manterranno livello inquadramentale, profilo orario, scatti di anzianità, art.18 preJobsAct, anzianità convenzionale.

Non si può che esprimere grande soddisfazione per aver salvaguardato non solo 220 posto di lavoro ma anche il loro salario e tutti i diritti conquistati negli anni. Questo era quello che chiedevamo, questo ciò per cui abbiamo lottato, garantire piena e sana occupazione a seguito dei cambi di appalto. Oggi anche i lavoratori calabresi hanno il primo loro esempio di clausola sociale “pura”.

Eppure in una così bella giornata di festa per 220 tra lavoratrici e lavoratori non si può non ritornare all’estate di 2 anni fa, quando 126 lavoratori della locride furono licenziati a causa di Engie, la multinazionale francese che, con scelleratezza, eluse la clausola sociale lasciando senza lavoro madri e padri di famiglia.

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