Nel tardo pomeriggio di ieri, 25 febbraio, in vista dell’incontro odierno presso la Prefettura di Crotone, l’azienda Abramo CC ha anticipato alle segreterie regionali di Slc, Fistel e Uilcom di aver ricevuto comunicazione di ulteriori tagli di volumi inerente il committente TIM.

Al taglio di oltre il 20% dei volumi già affrontato tra fine 2018 ed inizi 2019, e che hanno avuto la conseguenza di non veder rinnovati centinaia di contratti a termine e l’apertura di un fondo integrativo salariale su Crotone per riqualificare 83 lavoratori a tempo indeterminato presso altre attività, si aggiungerebbe questo ulteriore taglio che andrebbe ad intaccare pesantemente l’occupazione di una delle più grandi realtà lavorative della Calabria.

Secondo i numeri forniti dall’azienda l’ulteriore taglio di volumi preannunciato da TIM comporterebbe per l’azienda Abramo CC un calo complessivo del fatturato di circa 20 milioni di euro ed un esubero di circa 600 unità sull’attuale personale in organico. Numeri spaventosi che preoccupano maggiormente se si tiene conto che ad oggi il personale a tempo determinato in azienda, già pesantemente colpito dai precedenti tagli, ha numeri bassi e fortemente residuali.

Le segreterie regionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, fortemente preoccupati per gli impatti occupazionali che ne deriverebbero sul territorio calabrese da questo ulteriore taglio annunciato da TIM, hanno richiesto un incontro urgente all’azienda Abramo CC, ed a partire dall’incontro odierno in Prefettura a Crotone richiederanno l’intervento delle massime autorità istituzionali per scongiurare questo ulteriore dramma occupazionale per la nostra terra.

La Calabria piange ancora centinaia di lavoratori precari alla cui scadenza non hanno visto rinnovarsi il proprio contratto, ed in particolare Crotone che con oltre 400 contratti scaduti e non rinnovati hanno rappresentato per la cittadina pitagorica un pesante contraccolpo all’occupazione ed alla economia reale della città. Oggi, innanzi a questo ulteriore decremento delle attività, la crisi occupazionale assume toni ancor più esasperati estendendosi a tutti i siti produttivi calabresi della Abramo CC ove vengono lavorate attività in appalto di TIM, andando a colpire anche i lavoratori di Catanzaro, Lamezia e Cosenza.

Le segreterie regionali di Slc, Fistel e Uilcom della Calabria nell’annunciare lo stato di agitazione nell’azienda Abramo CC, hanno prontamente richiesto alle rispettive segreterie nazionali di intervenire urgentemente su TIM per richiamare la più grande azienda italiana del mondo delle telecomunicazioni ad una gestione responsabile degli appalti. La Calabria ha pagato un caro prezzo nei mesi scorsi, perdendo sull’intero territorio regionale complessivamente 900 lavoratori nel settore call center che lavoravano per attività dirette di TIM. L’ulteriore taglio annunciato ora andrà ad abbattersi sui lavoratori a tempo indeterminato operanti nell’azienda Abramo CC, e per la nostra regione questo ulteriore prezzo da pagare potrebbe assumere i contorni di un vero e proprio dramma.

Le segreterie regionali

SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL

CALABRIA

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