CALL CENTER VERSO IL CAMBIAMENTO: NUOVE REGOLE SU SOSTENIBILITA’ DEL SETTORE E QUALITA’ DEL SERVIZIO

Sottoscritto oggi un importante accordo quadro fra ASSTEL e SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL che definisce regole per consolidare l’evoluzione industriale del settore nell’ambito del CCNL delle Telecomunicazioni.

L’Accordo prevede la regolamentazione di diverse tematiche quali le Tutele del lavoro, il contrasto alla concorrenza sleale e sviluppo della formazione e delle politiche attive e passive.

Nel merito, in materia di tutela del lavoro per le attività inbound, l’Accordo prevede che le aziende committenti per i nuovi affidamenti in outsourcing dei propri servizi di Customer Care dovranno fare riferimento al costo medio del lavoro come definito dalle Tabelle del Ministero del Lavoro elaborate sulla base di quanto previsto dal CCNL TLC. Questa misura introduce una rilevante novità nell’ambito delle attività di call center svolte in appalto e subappalto.

Nei casi di cambio di appalto per le medesime attività di call center, Asstel e le Organizzazioni Sindacali individuano la necessità di maggiore diffusione della disciplina della “clausola sociale”. L’obiettivo è assicurarne l’applicazione effettiva e omogenea anche attraverso un intervento del Ministero del Lavoro, che abbia come riferimento l’Accordo sottoscritto da Asstel e Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil il 30 maggio 2016, così da offrire le necessarie tutele ai lavoratori interessati nel rispetto della libertà di impresa.

Sulle attività outbound, viene riconfermato come unico riferimento l’Accordo del 1° agosto 2013 (modificato il 31 luglio 2017) che determina il trattamento economico dei collaboratori coordinati e continuativi addetti ad attività di vendita, recupero crediti e/o ricerche di mercato. Si è trattato del primo accordo collettivo che ha fissato un compenso base per un lavoro autonomo, oltre a prefigurare un importante intervento in materia di Welfare sanitario.

Circa gli incentivi pubblici riconosciuti alle imprese per l’assunzione del personale, vengono richiesti dei correttivi in quanto tali misure, necessariamente temporanee, sono causa di fenomeni di concorrenza sleale tra le imprese del settore e possono comportare conseguenti crisi occupazionali, sia a carico degli operatori che non fruiscono di tali incentivi, sia delle imprese beneficiarie stesse, quando gli incentivi scadono.

Sul fenomeno c.d. di dumping contrattuale, che Asstel e le Organizzazioni Sindacali intendono continuare a contrastare con determinazione, viene da un lato sollecitato l’intervento delle Istituzioni competenti contro la proliferazione di contratti in dumping o stipulati da soggetti non dotati dei necessari requisiti di rappresentatività; dall’altro lato viene prevista l’applicazione, negli affidamenti in appalto e/o in subappalto, del CCNL TLC (o altro equivalente) o dell’Accordo Collettivo per le attività di call center “outbound”.

Infine, ma non meno importante, la parte dell’Accordo dedicata alla Formazione, Politiche Attive e Passive del lavoro, in cui si prevede lo sviluppo di programmi di formazione sulle competenze digitali dei lavoratori, prevenendo così l’obsolescenza professionale e agevolando i processi di riconversione. Contemporaneamente, Asstel e le Organizzazioni Sindacali intendono promuovere il coordinamento tra Enti pubblici e privati che operano nell’ambito del raccordo tra domanda e offerta di lavoro, nell’ottica di rendere il mercato più dinamico e favorire i processi di turn-over, sia all’interno che all’esterno della filiera. Va sempre in questa direzione la volontà di istituire un Fondo di Solidarietà per tutta la Filiera TLC: la sua costituzione, i cui tempi di realizzazione diventerebbero più rapidi grazie a un intervento pubblico, consentirà di affrontare i profondi processi di trasformazione del lavoro legati all’innovazione digitale.

Un altro importante cardine dell’Accordo riguarda gli ammortizzatori sociali. In questo caso Asstel e le Organizzazioni Sindacali hanno rinnovato la richiesta al Ministero del Lavoro di rendere disponibili, anche per le aziende di call center in outsourcing che oggi rientrano nell’ambito del Fondo di Integrazione Salariale, gli stessi ammortizzatori oggi fruibili dalle aziende inquadrate a livello previdenziale nel comparto industria.

Accordo Quadro sui principi e regole per il funzionamento delle attività del settore dei servizi di Customer 21 febbraio 2019

CS congiunto Asstel-sindacati su accordo call center

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