Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil della Calabria: questa terra, già falcidiata dalla disoccupazione, non può permettersi la perdita di ulteriori posti di lavoro.

Non inizia nel migliore dei modi il 2020 per oltre 750, tra lavoratrici e lavoratori calabresi, che rischiano il posto di lavoro a causa di scelte scellerate e discutibili. A pagarne le spese potrebbero essere 650 lavoratori della sede produttiva Abramo C.C. di Lamezia ed oltre 100 delle sedi Sielte di Lamezia e Reggio Calabria.

Tim ha ridotto drasticamente i volumi di attività e lavorazioni in appalto a Sielte, soprattutto in Calabria, mettendo a rischio l’occupazione di oltre 100 lavoratori tra Reggio Calabria e Lamezia Terme. Va premesso che, i lavoratori degli appalti di rete, operanti per Sielte, da oltre dieci anni subiscono tagli al salario affrontando la crisi reiterata attraverso l’utilizzo di ammortizzatori sociali, l’ultimo accordo sottoscritto a luglio scorso, attraverso un ulteriore anno di cassa integrazione, era finalizzato al mantenimento dell’occupazione ma, l’ennesimo taglio di Tim ai volumi di attività, rischia di vanificare i sacrifici fatti finora.
La stessa Tim che nel corso del 2019 ha tagliato volumi di attività ad Abramo CC per circa 30 milioni di euro, causando la perdita di circa un migliaio tra lavoratrici e lavoratori con contratto di lavoro a termine.

Oggi un’altra tegola si abbatte sulle lavoratrici ed i lavoratori di Abramo CC, l’azienda al fine di risparmiare sui costi, per affrontare e superare la crisi derivante dal calo di fatturato inflitto lo scorso anno, decide di chiudere la sede di Lamezia Terme, facendo trasferire oltre 650 persone presso le sedi di Catanzaro.

Le segreterie regionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno dichiarato l’immediato stato di agitazione per le sedi ed i lavoratori impattati ed hanno avviato un percorso di protesta e contestuale confronto istituzionale per salvaguardare l’occupazione degli oltre 750 lavoratori calabresi coinvolti.

Già da lunedì 13 ci sarà la prima reazione con l’assemblea permanente dei lavoratori Sielte e per giovedì 16 è previsto un incontro con il sindaco di Lamezia Terme. Ma questo è solo l’inizio, qualora per le lavoratrici ed i lavoratori di Abramo CC e Sielte non si prospettassero soluzioni concrete, l’escalation di iniziative di lotta non si farà attendere.

La politica e le istituzioni calabresi facciano sentire la loro voce al fianco dei lavoratori e di chi li rappresenta, multinazionali con bilanci miliardari non possono pensare di lucrare ulteriormente sui lavoratori calabresi che operano negli appalti, impoverendo ulteriormente una regione già falcidiata dall’assenza di lavoro.
I lavoratori calabresi non vogliono assistenza, vogliono lavorare con dignità, guadagnarsi onestamente il proprio stipendio e contribuire al riscatto di questa terra.

La politica calabrese ha il dovere di garantire queste condizioni!!!

Le segreterie regionali
SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL della Calabria

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