Introducendo i lavori della giornata, il segretario generale Daniele Carchidi avviando la relazione ha dichiarato: “Dopo quasi un anno e mezzo, seppur con la mascherina, distanziati, senza contatto, ritornare a vedersi in presenza è una emozione indescrivibile.

Abbiamo attraversato un periodo complicato, ci siamo dovuti velocemente attrezzare per rappresentare le lavoratrici ed i lavoratori, con nuove forme, nuove modalità, ma la pandemia non ha, per noi, rappresentato un alibi per sottrarci al nostro ruolo, ai nostri doveri.

In questo lungo periodo di distanziamento forzato dalle lavoratrici e dai lavoratori che abbiamo l’onore e l’onere di rappresentare, in piena emergenza pandemica, abbiamo affrontato crisi, fatto accordi di riorganizzazioni, governato cambi di appalto, sottoscritto rinnovi di CCNL, garantito servizi e tutele, collettive ed individuali.

Non eravamo sicuramente pronti a queste nuove modalità, abbiamo dovuto in fretta allinearci a queste nuove forme telematiche di confronto, eppur lo abbiam fatto, con difficoltà ma anche con tanta caparbietà e tanto sacrificio.

Nella consapevolezza che nulla sarà più come prima, che la modalità di rappresentanza hanno subito una rapida evoluzione verso la remotizzazione, strutture come Slc Cgil Calabria e Slc Cgil Basilicata, avendo previsto la regionalizzazione fin dal 2014, e che dal 2018 hanno avviato una sperimentazione di unificazione funzionale interregionale mantenendo le rispettive autonomie stutturali, sono sicuramente in anticipo rispetto ad alcuni temi che saranno affrontati nella prossima conferenza d’organizzazione.

Dovremo sfruttare quella fase per analizzare l’andamento delle sperimentazioni organizzative, verificarne gli effetti, ed intervenire puntualmente per colmare eventuali ritardi.

Ma soprattutto, dovremo riorganizzarci per governare i processi della digitalizzazione anche all’interno della nostra organizzazione, per rispondere alle nuove istanze che provengono dal mondo del lavoro, e continuare a dare risposte, con le nuove modalità, a vecchi e già affrontati problemi.

La formazione sarà centrale per rivedere le forme di comunicazione, di informazione, l’utilizzo di strumenti che permettono di raggiungere migliaia di persone con un click.

Strumenti nuovi che non dovranno sostituire le vecchie forme di rappresentanza più tradizionali.

Dovremo avere la capacità di  integrare, miscelare innovazione e tradizione, sperando che presto si possa tornare a stringerci la mano per sancire una intesa o a scambiarci un abbraccio per gioire di una vittoria, o consolarci per una sconfitta”

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