Lunedì 8 marzo 2021 si celebra l’annuale Giornata internazionale dei diritti della donna, spesso semplicemente chiamata Festa delle donne. Un’abbreviazione che però rischia di nascondere il vero significato di questa ricorrenza: non la celebrazione del sesso femminile in quanto tale, ma un invito a riflettere sulle lotte passate, sulle conquiste sociali ottenute e sulle discriminazioni ancora esistenti, allo scopo di perseguire un’autentica parità.

Il forte significato politico dell’8 marzo e soprattutto la sua origine in ambito socialista e comunista, hanno forse contribuito a produrre alcune bufale sulla sua nascita. 

La Giornata internazionale dei diritti della donna fu istituita dall’ONU il 16 dicembre 1977, recependo anni di dibattiti e dando respiro globale a una ricorrenza commemorata da oltre mezzo secolo in molti Paesi del mondo. I primi semi di questo risultato risalgono al VII Congresso della seconda internazionale socialista, che si tenne dal 18 al 24 agosto 1907: la risoluzione finale dei lavori impegnava i partiti socialisti a “lottare energicamente per l’introduzione del suffragio universale delle donne”. Presto a questo tema si aggiunsero quelli relativi alle discriminazioni sessuali e allo sfruttamento operato dai datori di lavoro ai danni delle operaie, in termini di salario e anche di orari di lavoro. Fu il Partito socialista americano a decidere che, per meglio portare avanti la lotta, era necessario celebrare una giornata della donna: la prima si tenne il 23 febbraio 1909.

Un anno più tardi, durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste di Copenaghen (26-27 agosto 1910), fu avanzata la proposta di istituire a livello mondiale una giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne. La mozione fu accettata, ma per alcuni anni la festa fu celebrata in modo discontinuo e in date diverse. La svolta decisiva avvenne a San Pietroburgo l’8 marzo 1917, durante uno sciopero di donne per chiedere la fine della guerra: i cosacchi incaricati di dare una lezione alle manifestanti risposero in modo molto blando e questo incoraggiò ulteriori manifestazioni, che contribuirono al crollo dell’impero zarista. E arriviamo così al 14 giugno 1921, quando a Mosca si tenne la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste e si decise che l’8 marzo sarebbe stato da lì in avanti la “Giornata internazionale dell’operaia”.

https://www.quotidiano.net/magazine/festa-delle-donne-storia-1.6092874

Lascia un commento