Il settore dei Contact Center sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti, una rivoluzione tecnologica, che non ha eguali negli altri settori, l’ha travolto e catapultato nel futuro e, le risorse stanziate per la connettività nel PNRR, nonché la creazione di una rete unica potrebbero completare l’opera.

Ma, mentre abbiamo un’evoluzione tecnologica che corre veloce, dal punto di vista normativo si rischia di tornare nel medioevo, paradossalmente a causa di committenti pubblici.

Ci sono infatti, nel settore dei Customer Care, due cambi di appalto di committenze pubbliche, INPS ed Alitalia (ora ITA), che rischiano di essere due vertenze simbolo del ritorno al passato non prevedendo l’applicazione della legge 11 del 2016 (cosiddetta clausola sociale nei call center).

Le due vertenze coinvolgono circa 250 lavoratori calabresi impiegati nelle sedi rendesi di Comdata e Almaviva e si innestano nella già precaria situazione occupazionale che riguarda i lavoratori del settore a causa della crisi della Abramo Customer Care che in Calabria impiega al momento oltre 2500 persone.

Queste sono le tematiche di cui discuteremo in un’assemblea pubblica convocata da SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL unitamente alle confederazioni di CGIL, CISL e UIL per giorno 11 ottobre alle 15.30 a piazza Kennedy a Cosenza.

Alla discussione sono stati invitati i candidati a sindaco di Cosenza, i sindaci del comprensorio su cui insistono le sedi produttive, il presidente della provincia di Cosenza, il neo eletto presidente della Regione Calabria e tutti i consiglieri eletti nonché tutta la deputazione parlamentare calabrese.

Queste tre cruciali vertenze per la nostra terra non possono continuare ad essere vissute nel silenzio delle istituzioni, la politica, per quanto di propria competenza, deve fare la sua parte.

Non è solo un problema di 3000 famiglie calabresi, è un problema di tutta la Calabria e dobbiamo affrontarlo insieme.

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