Appalti postali in Calabria affidati senza rispetto del Ccnl. La denuncia della Slc Calabria e le dichiarazioni stampa del Segretario Generale Daniele Carchidi

 
Nel mese di Luglio 2018 parte il rinnovo degli appalti di distribuzione postale in Calabria. Nello specifico riguarda una parte di lavorazione importante nel percorso della consegna della posta presso gli utenti, e cioè lo spostamento dai centri medi a quelli piccoli di distribuzione, che Poste Italiane da anni ha smesso di gestire attraverso il proprio personale per affidarlo in appalto.
Cosa è accaduto?
Le aziende vincitrici dell’appalto, laddove ci sia stato un avvicendamento, subentrano in continuità assorbendone i lavoratori.
Il CCNL prevede la clausola sociale piena. In buona sostanza a parità di appalto devono rimanere immutate le condizioni lavorative. Nonostante il contratto di lavoro sia chiaro, ci  troviamo innanzi ad uno stravolgimento della norma. I lavoratori che avevano un contratto a tempo indeterminato con la società cedente, si trovano costretti ad accettare condizioni peggiorative. In alcuni casi addirittura  è stata predisposta la trasformazione a tempo determinato in somministrazione e con contestuale riduzione dell’orario.
Abbiamo provato a segnalare alle aziende in questione la “anomalia”, invitando a ripristinare le condizioni contrattualmente previste. Non trovando risposta, ci siamo quindi rivolti, denunciando il tutto, agli enti preposti, segnalando contestualmente alla committente e quindi a Poste Italiane, l’accaduto.
Attendiamo che l’ispettorato del lavoro effettui le verifiche del caso, cosi come fatto su altre denunce da noi poste, con l’auspicio che Poste Italiane intervenga celermente a ripristinare condizioni dignitose e dovute per questi lavoratori degli appalti.DICHIARAZIONI STAMPA 
Daniele Carchidi – Segretario Generale Slc Cgil Calabria.

“È vergognoso che Poste italiane, la più grande azienda del paese, permetta che i propri appalti vengano gestiti al di fuori della legge”.

“Una azienda dai ricavi miliardari, non può perpetrare una politica di appalti al ribasso, aumentando i propri utili sulla pelle di centinaia di lavoratori precari e con condizioni oltre i limiti della legalità, non solo in ambito contrattuale ma anche in materie delicate come la sicurezza e la salute”.

“Continueremo senza esitazione la nostra battaglia in tutti i comparti della comunicazione. Una giungla, quella degli appalti, in cui urgono regolamentazioni più stringenti e controlli più efficaci”.

“Siamo pronti a richiamare Poste Italiane a responsabilità in solido su questa annosa vicenda, nell’interesse di lavoratori che da tempo contribuiscono alla gestione di una attività considerata nell’alveo del servizio pubblico, per cui Poste italiane ha ricevuto, negli anni, diversi miliardi di euro”

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